Bella idea quella sul blog di fiordisale (www.fiordisale.it) di lanciare un concorso al miglior pesto. Non posso rinunciare a partecipare con due pesti al profumo di Sicilia.
Pesto siracusano
Questo pesto mi ricorda il profumo della costa siciliana, quando, ancora sul ponte del traghetto, il vento porta l’aroma delle erbe selvatiche che si mescola al sentore speziato della terra.
Ingredienti:
Timo fresco, possibilmente selvatico, pomodorini di Pachino secchi, mandorle di Avola non spellate, ricotta stagionata grattugiata, un pizzico di cannella e di noce moscata, olio extravergine d’oliva, sale.
Far rinvenire i pomodorini secchi in poca acqua tiepida, lasciarli scolare per mezz’ora in un colino. Nel mortaio, pestare i pomodorini con le mandorle e il timo, emulsionare con l’olio, aggiungere con moderazione un pizzico di spezie e terminare con la ricotta stagionata grattugiata. Eventualmente aggiustare di sale dopo aver assaggiato (ricotta e pomodorini sono molto saporiti).
Pesto dolce “Sole di Sicilia”
Questa è una mia divagazione sul tema pesti, da vera golosa di pasticceria siciliana. Si usa questo pesto per accompagnare una panna cotta, un biancomangiare o un sformatino di ricotta, o una semplice ricotta fresca accompagnata da fichi maturi.
Ingredienti:
Mandorle di Avola non spellate e pistacchi di Bronte, miele di zagara dei Monti Iblei, scorza d’arancia grattugiata.
Tostare mandorle e pistacchi in una padella antiaderente per qualche minuto, quando sprigionano il loro profumo spegnere, disporre su un vassoio e lasciar raffreddare. Nel mortaio, pestare grossolanamente le mandorle e i pistacchi, che devono rimanere “riconoscibili”, versare in una ciotola, unire il miele di zagara fluido, profumare con la scorza d’arancia. Per ottenere una scorza a scagliette profumate e non una poltiglia, consiglio l’uso di grattugie Microplane.