giovedì 26 febbraio 2009

Alla tavola di Yasmina


Alla tavola di Yasmina- Sette storie e cinquanta ricette di Sicilia al profumo d'Arabia di Serge Quadruppani e Maruzza Loria, introduzione di Andrea Camilleri.
Questo libro è per me un po’ un talismano: lo rileggo nel corso degli anni, le sue storie sono scritte con una sensualità che mi incanta, sono come fiabe dall’atmosfera magica, ma per adulti. Yasmina racconta l’origine degli ingredienti e delle ricette portati dagli arabi in Sicilia, e che ancora oggi rendono prelibata la cucina dell'isola: il sorbetto, o sharbat in arabo, progenitore dei gelati, fatto con la neve dei monti Nebrodi; la cassata, o qas’ at, dal nome del recipiente usato per contenerla; gli arancini, le sarde a beccafico e il cacio all’argentiera; ogni ricetta è raccontata in modo incantevole, leggendo sembra di poter sentire i profumi sprigionati da questi piatti incantevoli usati da Yasmina per inebriare e soggiogare il principe Ruggero.

Dall’introduzione del libro:

Nella Sicilia dell'XI secolo, dominata dai normanni, Omar Ibn Khalid è arrestato per alto tradimento e condannato a morte. Nel tentativo di salvarlo sua sorella Yasmina si fa novella Shahrazàd e, come l'eroina delle "Mille e una notte", seduce il sovrano Ruggero I con i suoi racconti e ancor più con la sua cucina: cannoli, granite al cedro, caponate di melanzane, cuscus di pesce... Questo volume, scritto da un celebre giallista francese (ma siciliano d'adozione) e da una siciliana trapiantata a Roma, ci svela i segreti delle antiche tradizioni culinarie palermitane, ricche dei profumi e del sole di Sicilia e d'Arabia. Storie e ricette, fa notare Andrea Camilleri nell'Introduzione, "tra loro strettamente s'intrecciano, si impastano, si amalgamano, cotte nel bollore della fantasia, dell'arguzia, della pura invenzione e infine condite con una piacevolissima scrittura che ha un che di piccante e di speziato".

martedì 24 febbraio 2009

Un ristorante alla…Montalbano






Sono una fan di Andrea Camilleri, ho letto tutti i suoi libri e non me ne perdo uno del commissario Montalbano. Ho iniziato a leggerlo quando vivevo a Ferrara, e ancora non potevo immaginare di trasferirmi un giorno in Sicilia. A volte ho la sensazione di vivere sul set della serie TV, e di veder spuntare da un momento all’altro personaggi come Catarella o Fazio. Questo è il terzo inverno qui sull’isola, ma ancora mi meraviglio di poter pranzare all’aperto. Il ristorante i Rizzari (pescatori di ricci?), suggerito dall’amico chef Massimo Tringali, è stato una felice scoperta; piacerebbe anche a Montalbano. Su uno scoglio a due passi dalle onde, pochi tavolini apparecchiati in modo rustico di fronte ad un attracco di barche di pescatori annunciano la freschezza del pesce che verrà servito. Tenero polpo al tagliere con cacio ubriaco, tonno con sugo pomodoro e menta alla lanterna con crostini da intingere, paccheri al sugo di cernia, casarecce con ragù di triglie, frittura di paranza e grigliata di crostacei cotta nel camino a legna. Per il vino, scegliamo uno Sharada. E se non fosse abbastanza, come dessert cioccolato di Modica accompagnato da rum.
Ci abbandoniamo inebriati all’abbraccio del mare.

sabato 7 febbraio 2009

L'isola iniziatica


“L' Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell' anima: qui è la chiave di tutto"

La frase di Goethe mi colpisce e affascina con il suo mistero : qual è la chiave a cui si riferisce? La sua storia millenaria, o il suo trovarsi al centro del Mediterraneo? O nel contenere nella sua essenza il fuoco dei vulcani, l’acqua delle sorgenti , il vento e la fertile terra? E che cosa mi ha attratta, su quest’isola, da farmi lasciare casa, amici, e tutti i miei orizzonti conosciuti? Avevo voglia di avere un paesaggio intorno a me, un paesaggio naturale e cangiante che la piattezza di pianura non può dare. E volevo vivere una vita diversa da quella di sempre, sentire parlare la gente in modo diverso, nutrirmi di altri colori, sapori, profumi. Ho trovato tutto questo, insieme a mille contraddizioni che fanno da specchio a quelle che porto dentro.