venerdì 7 marzo 2008

La mia palestra open-air



Qualche giorno fa, complice il clima mite e la voglia di risvegliarmi dal torpore invernale, ho ripreso a correre vicino al mare. C’è un posto meraviglioso che si chiama Arenella, a pochi chilometri da casa, ci potrei andare in bici ma facciamo un passo alla volta. Attraverso la spiaggia, salgo sul promontorio piatto circondato dal mare e mi trovo su un percorso ad anello in parte in terra battuta e in parte di sassi e cemento. L’anello si snoda tra la macchia mediterranea e vasti prati di graminacee alte fino alla vita. Durante tutto l’anno si avvicendano fioriture di vari colori, e in alcuni angoli si percepiscono intensi profumi di spezie, liquirizia, cannella, ma non sono riuscita a scoprire quali piante li diffondano. Mi scaldo i muscoli con un po’ di stretching e comincio a correre. L’aria trasparente e tiepida sulla pelle, il profumo del mare, i colori della terra mi fanno stare così bene che non sento la fatica della corsa, ad ogni curva il paesaggio cambia e resto incantata dalla bellezza di ciò che mi circonda. Mi sento fortunata ad avere una palestra così bella, e la primavera è la stagione ideale per correre prima che l’estate renda il caldo insopportabile. Finita la corsa, verrebbe voglia di tuffarsi in mare, ma la temperatura dell’acqua mi fa desistere: due turiste straniere strillano per il freddo delle onde a cui non hanno saputo resistere. Coraggiose. Io aspetto ancora un po’. Se poi decido di arrivare qui in bici, correre e poi tuffarmi a mare, ne viene fuori quasi una sessione di triathlon!

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