giovedì 27 marzo 2008

Invito a cena con...lo chef

Nella cornice dell’ottocentesco palazzo Giaracà, affacciato sul Porto Grande di Siracusa, si respira l’atmosfera dei fasti di un tempo. Le grandi sale affacciate sul cortile interno, ora sormontato da una cupola di vetro, le pareti in rosso pompeiano sottolineate da archi in pietra calcarea chiara, gli ampi tavoli rotondi apparecchiati con lunghe tovaglie ci catapultano in una scena da Gattopardo. Per contrappunto, due giovanissimi chef, Massimo Tringali e Carmelo Brancato, promesse della nuova cucina siracusana, ci conducono con entusiasmo e passione alla scoperta del loro menù ispirato alla sinfonia dei contrasti. Contrasti armoniosi tra dolce e salato, tra colori e consistenze che regalano inaspettate emozioni plurisensoriali. Ospitano lo chef Maurizio Urso, siciliano di origine, formato al nord: il Trentino, sua seconda patria, la Lombardia presso Gualtiero Marchesi e il Veneto. Lo chef fa grande uso di erbe aromatiche ed erbe selvatiche raccolte da lui stesso nei generosi prati siciliani, erbe che hanno anche una funzione digestiva grazie ai loro olii essenziali: ad es. il ricco ragù bolognese viene intriso di profumi mediterranei grazie al trito di timo, basilico, aglio, salvia, rosmarino.
Urso è un grande appassionato di fiori eduli come il fiore di albicocco, l’acetosella, la borragine, il tarassaco, il geranio, la calendula, che sotto il sole di Sicila assumono colori molto intensi. Ci regala qualche trucco insolito: le foglie di geranio limoncello, molto aromatiche, possono essere usate per profumare una crema al posto della scorza di limone. I suoi piatti, ricchi di fiori ed erbe, sono bellissimi da guardare.
Massimo è un perfetto istrione e coinvolge la platea raccontando in modo suggestivo la creazione dei piatti. Ama cucinare a ritmo di musica, ed evocare ricordi d’infanzia diffondendo nella sala il profumo dell’erba appena tagliata o di crema alla vaniglia. Alla fine della cena, coccola i suoi commensali con salviette calde profumate alla zagara, mentre Carmelo serve biscotti alla camomilla e crema profumata dello stesso fiore per augurare la buona notte. Di sicuro una notte magica nelle fascinose sale di una antica dimora.

2 commenti:

cat ha detto...

essì che ci torno a sbirciare da queste parti...crema e biscottini alla camomilla???credo che anche la mia ormai ostinata insonnia sparirebbe: ricetta ricetta!
sogno con le foto del mare nella sua veste primaverile (ti prego fotografa ogni piantucola ;O)).
In Sicilia è da più di 10 anni che non ci torno, ma anchi'io ho ricordi contrastanti : bellissimi o orridi, ammirazione e rabbia, comunque, la voglia di tornare, è tanta, saluti golosi cat

capo sud ha detto...

ciao cat, vedrò di estorcere la ricetta dei biscotti alla camomilla. Raccolgo il tuo suggerimento e parto a fotografare le centinaia di fiori siciliani.